Galleria Ostrakon , Al di là delle cose. 16 Dicembre ’09- 29 Gennaio 2010

liberio reggiani  1995 olio su carta  50x70cm

liberio reggiani 1995 olio su carta 50x70cm

Galleria Ostracon , Al di là delle cose

16 Dicembre 2009-29Gennaio 2010

Mostra a cura di Chiara Gatti

1a Inaugurazione Mercoledì 16 Dic. Ore 19 in via Pastrengo 15, Milano

2a Inaugurazione Venerdì     18 Dic  Ore 19 in via Moscova  66. Milano

Orari: da Martedì a Sabato dalle 15,30 alle 19, 30

Giuseppe Banchieri                                   Giovanni Lopresti

Giancarlo Cazzaniga                                 Giancarlo Ossola

Mino Ceretti                                              Liberio Reggiani

Gianfranco Ferroni                                    Bepi Romagnoni

Franco Fossa                                             Giorgio Rossi

Giuseppe Guerreschi                                 Giulio Scapaticci

Gianfranco Lamon                                    Tino Vaglieri

Una collettiva d’esordio per la galleria Ostrakon nelle sue due sedi di Patrengo 15 e Moscova 66, a Milano.Il nome della galleria non è riferito a nessuna messa al bando o esclusione, ma al bozzetto, alla freschezza del bozzetto. A quei frammenti di pietra che le maestranze egizie, nelle pause di costruzione e istoriazione di templi e tombe, usavano come supporto per gli schizzi.“Tutto l’oro di Tutankamon per un ostrakon”. Così dicevo a me stesso dopo una visita al museo del Cairo. Ne faccio ora il motto e il paradigma programmatico della Galleria.

Preciso che non è pregiudizio contro alcuna forma d’espressione artistica contemporanea, non è preferenza dell’opera dipinta rispetto all’installazione, non è figurazione rispetto a astrazione, non è oggetto rispetto a idea, non è pigmento rispetto a pixel, non è preferenza del locale rispetto  all’internazionale.E’ ambizione di discernimento, di selezione di quelle produzioni, nel vasto panorama artistico che va dagli anni cinquanta del secolo scorso ai tempi correnti, che, se indagate non superficialmente,trasmettono un incanto, quello della poesia.La collettiva che presento è, da questo punto di vista, fondativa.Si tratta di quattordici artisti di formazione comune, addirittura sovrapponibile per alcuni protagonisti del Realismo Esistenziale.I percorsi individuali poi si differenziano, ma la tensione etica, l’idea dell’arte come coinvolgimento, come “esserci” , come chiamata civile, è una costante irredimibile per tutti. Scrive la curatrice Chiara Gatti nel testo in catalogo:…brani di una lucidità struggente. Pezzi di una quotidianità domestica fatta di tavolacci di legno e coltelli dalle lame sbeccate, cucine economiche, sedie impagliate, staccionate mezze rotte, specchi infranti e polli appesi per il collo. Una figurazione di impegno umano, elaborata (e sofferta…) sul campo, ma senza compromessi formalistici, concretizzata in immagini fortemente iconiche; un concentrato in potenza di situazioni di ordinaria tragedia…Quanto agli sviluppi la curatrice scrive:… ricondurre al solo realismo esistenziale gli sviluppi che da questo momento in avanti videro le riflessioni degli artisti milanesi diramarsi verso altre dimensioni sociologiche del realismo stesso, potrebbe sembrare riduttivo…Il riconoscimento di tali sviluppi entro il cono prospettico del realismo esistenziale aiuta tuttavia a comprendere le origini di un sentimento comune, come pure il superamento e il distacco da quello…è innegabile che la dimensione esistenziale tout-court persista in molte ricerche successive. Al di là delle cose. E al di là, anche, di un primo coinvolgimento con le vicende del gruppo. È una predisposizione che aleggia nell’aria…

Dorino Iemmi

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