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Foto dell’inaugurazione della mostra al Laboratorio delle arti di Piacenza

giugno 15, 2009

locandina

 

1

 

 

gruppo2

 

Italo Testa-Biagio Cepollaro

Italo Testa-Biagio Cepollaro

 

Fausto pagliano- Laura Crippa

Fausto Pagliano- Laura Crippa

Biagio Cepollaro- Rosanna Guida

Biagio Cepollaro- Rosanna Guida

Milli Graffi-Biagio Cepollaro-William Xerra

Milli Graffi-Biagio Cepollaro-William Xerra

Giovanni Anceschi-Biagio Cepollaro

Giovanni Anceschi-Biagio Cepollaro

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W. Xerra- E.Gazzola

W. Xerra- E.Gazzola

 

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William Xerra-Biagio Cepollaro

William Xerra-Biagio Cepollaro

visitatore-1
visitatore-2
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Per il videocatalogo della mostra: http://www.youtube.com/watch?v=z8GWUo2Bvns
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Davide Racca, Inorganica vicenda, 2008

novembre 21, 2008
Davide Racca, Inorganica vicenda,2008

Davide Racca, Inorganica vicenda,2008

Davide Racca, Inorganica vicenda,2008

Sabato 22 novembre, dalle ore 18:00

in Camera verde

 (Roma, Via Giovanni Miani 2)

 

Inaugurazione della mostra di pittura e

presentazione del libro

 

INORGANICA VICENDA

 

di Davide Racca

 [ introduzione di Giuliano Mesa ]

 

La camera verde è in Via Giovanni Miani 20 – 00154 Roma

tel. 340-5263877

e-mail: lacameraverde [at] tiscali [dot] it

 

APPUNTI SUL LAVORO – INORGANICA VICENDA

 

 

 

Una via – alcuni punti

 

 

·        I versi sono frammenti del tessuto poetico. Ciò che mi interessa dei versi è la loro icasticità.

 

·        Al di là delle connessioni semantico-timbriche all’interno di una poesia, un verso può vivere anche da solo. Ma diversamente.

 

·        Questo sottrarre verso alla poesia, non è citazione. Fosse così, mi limiterei a trascrivere un verso in un certo modo. Il mio operare sarebbe un copia-incolla. La mia azione artistica si fermerebbe ad una scelta.

 

·        La scelta dei versi è finalizzata ad una loro espansione semantica. Per questi lavori parlerei di – disegni semantici, che cercano di espandere il senso e il significato delle parole al di fuori dal contesto poetico cui ineriscono – in unione con il colore.

 

·        Qui comincia il discorso autonomo della parola e del colore – insieme.

 

·        Le parole sono il limite delle cose. Così i colori. Nel momento in cui qualcosa significa siamo nel limite della cosa significante verso altra cosa. Dunque la parola è un segno che nel suo limite si proietta verso altro. Così il colore, nella sua forma, si getta verso altra forma – ed è allo stesso tempo il proprio limite e il suo attraversamento.

 

·        Il colore resta nella forma e se ne allontana, come la parola nel suo significato – allontanandosi dal contesto originario. In questo modo si cerca un’espansione semantica della parola nel colore e del colore nella parola.

 

·        È andando alla ricerca del segno che trovo un continuo entrare e uscire della parola nel colore, e viceversa.

 

·        L’agglutinazione della parola e del colore fa sì che si legge ciò che si vede e si vede ciò che si legge.

 

·        Si potrebbe dunque pensare ad un’illustrazione delle parole. Ma sarei fuori l’oggetto-visivo che mi interessa. Un’illustrazione è lavoro per immagini di un contenuto di cui si è occupata la parola separatamente. L’illustrazione cerca lo stesso oggetto della parola però scissa dalla parola. Qui, invece, contenuto e forma non vogliono scindersi – come non vogliono separarsi la parola e il colore. La parola è la forma e il contenuto del disegno, come il colore. Parola e colore fanno tutt’uno – divenendo disegno semantico.

 

·        Il metodo di unione è dato dal processo mentale che avvicina i due segni (parola e colore) – influenzandoli reciprocamente. Dal bianco del foglio al colore la parola si immerge,  prendendo lo spazio che necessita per darsi senso. Essa è solcata nel foglio e bruciata.

 

·        L’incisione della parola è la cifra della sua penetrazione nella carta – lì dove l’acqua filtra il pigmento per il water-color, facendo del foglio un unico inseparabile.   

 

·        La sequenza dei fogli – nel contesto del ciclo  – è un’intensificazione di senso dei disegni semantici, che possono prendersi nella loro singolarità e nel loro concatenamento. Ogni disegno è pensato in sé e nella sua appartenenza all’insieme ciclico – come ulteriore espansione e accumulo di senso.

 

Davide Racca

 

 

 

 

 

 

Davide Racca, Mille non è neppure uno ancora, 2007. (3)

agosto 24, 2008
Davide Racca, Mille non è neppure uno ancora, 2007. (3)

Davide Racca, Mille non è neppure uno ancora, 2007. (3)

Davide Racca, Mille non è neppure uno ancora, 2007. (3)
Wathercolor su carta, incisione a fuoco, fogli Fabriano 50×70 cm.

I disegni sono tratti dalla raccolta FADENSONNEN di Paul Celan
In Paul Celan, a cura di Giuliano Mesa, La Camera Verde, Roma 2007.

Davide Racca, Trappole di luce, 2007

agosto 14, 2008
Davide Racca, Trappole di luce, 2007. (2)

Davide Racca, Trappole di luce, 2007. (2)

Davide Racca, Trappole di luce, 2007. (2)
Wathercolor su carta, incisione a fuoco, fogli Fabriano 50×70 cm.

I disegni sono tratti dalla raccolta FADENSONNEN di Paul Celan
In Paul Celan, a cura di Giuliano Mesa, La Camera Verde, Roma 2007.

Davide Racca, Una parola senza senso, 2007 (1)

agosto 12, 2008
Davide Racca, Una parola senza senso,2007 (1)

Davide Racca, Una parola senza senso,2007 (1)

Davide Racca, Una parola senza senso, 2007. (1)
Wathercolor su carta, incisione a fuoco, fogli Fabriano 50×70 cm.

I disegni sono tratti dalla raccolta FADENSONNEN di Paul Celan
In Paul Celan, a cura di Giuliano Mesa, La Camera Verde, Roma 2007.