
Italo Testa-Biagio Cepollaro

Fausto Pagliano- Laura Crippa

Biagio Cepollaro- Rosanna Guida

Milli Graffi-Biagio Cepollaro-William Xerra

Giovanni Anceschi-Biagio Cepollaro


W. Xerra- E.Gazzola


William Xerra-Biagio Cepollaro



Davide Racca, Inorganica vicenda,2008
Sabato 22 novembre, dalle ore 18:00
in Camera verde
(Roma, Via Giovanni Miani 2)
Inaugurazione della mostra di pittura e
presentazione del libro
INORGANICA VICENDA
di Davide Racca
[ introduzione di Giuliano Mesa ]
La camera verde è in Via Giovanni Miani 20 – 00154 Roma
tel. 340-5263877
e-mail: lacameraverde [at] tiscali [dot] it
APPUNTI SUL LAVORO – INORGANICA VICENDA
Una via – alcuni punti
· I versi sono frammenti del tessuto poetico. Ciò che mi interessa dei versi è la loro icasticità.
· Al di là delle connessioni semantico-timbriche all’interno di una poesia, un verso può vivere anche da solo. Ma diversamente.
· Questo sottrarre verso alla poesia, non è citazione. Fosse così, mi limiterei a trascrivere un verso in un certo modo. Il mio operare sarebbe un copia-incolla. La mia azione artistica si fermerebbe ad una scelta.
· La scelta dei versi è finalizzata ad una loro espansione semantica. Per questi lavori parlerei di – disegni semantici, che cercano di espandere il senso e il significato delle parole al di fuori dal contesto poetico cui ineriscono – in unione con il colore.
· Qui comincia il discorso autonomo della parola e del colore – insieme.
· Le parole sono il limite delle cose. Così i colori. Nel momento in cui qualcosa significa siamo nel limite della cosa significante verso altra cosa. Dunque la parola è un segno che nel suo limite si proietta verso altro. Così il colore, nella sua forma, si getta verso altra forma – ed è allo stesso tempo il proprio limite e il suo attraversamento.
· Il colore resta nella forma e se ne allontana, come la parola nel suo significato – allontanandosi dal contesto originario. In questo modo si cerca un’espansione semantica della parola nel colore e del colore nella parola.
· È andando alla ricerca del segno che trovo un continuo entrare e uscire della parola nel colore, e viceversa.
· L’agglutinazione della parola e del colore fa sì che si legge ciò che si vede e si vede ciò che si legge.
· Si potrebbe dunque pensare ad un’illustrazione delle parole. Ma sarei fuori l’oggetto-visivo che mi interessa. Un’illustrazione è lavoro per immagini di un contenuto di cui si è occupata la parola separatamente. L’illustrazione cerca lo stesso oggetto della parola però scissa dalla parola. Qui, invece, contenuto e forma non vogliono scindersi – come non vogliono separarsi la parola e il colore. La parola è la forma e il contenuto del disegno, come il colore. Parola e colore fanno tutt’uno – divenendo disegno semantico.
· Il metodo di unione è dato dal processo mentale che avvicina i due segni (parola e colore) – influenzandoli reciprocamente. Dal bianco del foglio al colore la parola si immerge, prendendo lo spazio che necessita per darsi senso. Essa è solcata nel foglio e bruciata.
· L’incisione della parola è la cifra della sua penetrazione nella carta – lì dove l’acqua filtra il pigmento per il water-color, facendo del foglio un unico inseparabile.
· La sequenza dei fogli – nel contesto del ciclo – è un’intensificazione di senso dei disegni semantici, che possono prendersi nella loro singolarità e nel loro concatenamento. Ogni disegno è pensato in sé e nella sua appartenenza all’insieme ciclico – come ulteriore espansione e accumulo di senso.
Davide Racca
Davide Racca, Mille non è neppure uno ancora, 2007. (3)
Davide Racca, Mille non è neppure uno ancora, 2007. (3)
Wathercolor su carta, incisione a fuoco, fogli Fabriano 50×70 cm.
I disegni sono tratti dalla raccolta FADENSONNEN di Paul Celan
In Paul Celan, a cura di Giuliano Mesa, La Camera Verde, Roma 2007.