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Biagio Cepollaro, Mostra e Reading all’Officina Coviello. 14 settembre 2011 0re 18.30

settembre 7, 2011

Biagio Cepollaro, Icona-4, 2009

 14 settembre ore 18.30

Officina Coviello, via Tadino 20, Milano

L’Intuizione del propizio: lettura e mostra di pittura

 

……………………………..

ho voluto – o anche: questa vita

di me ha voluto così ora che si raccoglie

che mi sembra di non aver più nulla

da fare e non può essere vero: il freddo

è ancora là, uguale, della stessa

misura degli anni trascorsi al caldo.

è ancora là che fa segni dalla finestra

con l’umidità col giallo dei lampioni

con la minaccia di entrare dentro

in ogni momento perché ogni momento

è buono per essere cattivo.

 

La materia delle parole

Avendo scritto poesie per  trent’anni ho considerato le parole soprattutto come delle sonde per l’esplorazione del senso. Il suono, l’immagine che nella mente scorre, la disposizione grafica sulla pagina: il gioco della poesia si svolge nel continuo rimando tra immagine, suono e senso.

Ma cosa accade quando è proprio la materia della parola a presentarsi in primo piano, nell’oblio del significato, nella sparizione del suono? La parola che s’incarna nella materia è diventata già una traccia di pensiero: i  suoi contorni non appartengono più all’invisibilità delle idee ma al sensibile delle materie. La parola diventa cosa tra cose, un pezzo di muro e di mondo, una superficie rugosa iscritta. Queste tracce concrete del pensiero sono come voci semisepolte nelle cose. Sono le parole guardate da fuori, senza la complicità del senso.

Così ho costruito i miei fondi con le tempere all’uovo: fabbricarsi i colori è come inventare  una propria grammatica. E poi, con questo bagaglio di memoria, ho provato ad incontrare le materie della città, ho provato a piegarle a questo mio disegno: il cemento sulla tela, come l’intonaco minerale, come il catrame o il gesso. Il mordente per  legno  l’ho usato come inchiostro. Sopra e dentro queste superfici graffiate ho fatto serpeggiare e restare i frammenti di versi che in quello stesso momento stavano venendo alla luce, nel dialogo col fondo e con la sua resistenza.

 Biagio Cepollaro

(Dal Catologo, introdotto da Elisabetta Longari, delle mostra La materia delle parole, Galleria Ostrakon, Milano, 2011.)

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Biagio Cepollaro, La materia delle parole. Inaugurazione il 20 gennaio 2011,ore 18.30, Galleria Ostrakon,via Pastrengo 15, Milano

gennaio 9, 2011

catalogo della mostra

Catalogo della mostra di Biagio Cepollaro,La materia delle parole, Galleria Ostrakon, 2011

Biagio Cepollaro, Inaugurazione della mostra La materia delle parole, 20 gennaio- 5 febbraio 2011, ore 18.30.

Galleria Ostrakon, via Pastrengo 15, Milano.

Catalogo introdotto da Elisabetta Longari.

Dal Catalogo:

Elisabetta Longari

La ritmica di Biagio Cepollaro

Se la poesia è principalmente questione di ritmo, anche per lo sguardo, come tra i primi ha indicato Mallarmé, allora questa pittura di Cepollaro non è che la forma che la sua poesia ha assunto attualmente.Sulle superfici galleggiano isole di testo come fogli o timbri, mentre “viaggiano” parole ridotte a tracce di energia di un corpo che respira sente scrive; ma sono soprattutto le pause che ne scandiscono il senso come il montaggio in un film. La poesia, la scrittura e le parole, allontanatesi dal problema del significato, portano nel corpo di ciò che costituzionalmente sono (e che la semiotica ci ha insegnato a designare come significante) una meteorologia irta di aperture e collassi.I colori svolgono comunque una parte considerevole, sprigionando effetti stranianti: anche se vicini ai primari, sono colori “scomodi”, non pacificati, a volte perfino sulla soglia dello stridore. Figli di un evidente tramestio cui Cepollaro sottopone i materiali più vari.Rosso, nero e giallo-oro evocano sigilli e ceralacche, mentre i formati a volte richiamano il rotolo orientale, senza però mai portare un senso di precarietà e leggerezza; anzi i lavori presentano una durezza un po’ ostica, un effetto pietrificato, come tavole scritte in un enigmatico linguaggio di cui si è perdutala memoria. Niente stele di Rosetta, solamente si susseguono strati su strati, e le parole indistinte formano un brusio sommesso. Suoni. Voci. Timbri. Toni. Non è questa poesia?

I titoli, brevi, hanno per lo più a che vedere con la scrittura e con la letteratura (si veda il recente ciclo La cognizione del dolore, ispirato a Gadda); altrimenti spesso coincidono, o semplicemente incominciano, con un verbo all’infinito (ad esempio Incombere, Squadernare, Redimere il nero). I titoli dei dipinti di Cepollaro contengono quindi a volte l’idea di un’azione che ne sottolinea il valore fenomenologico; però invece sempre portano un’ombra, un rischio.‘Le opere d’arte sono sempre il frutto dell’essere stati in pericolo‘, scriveva Rilke, che se non erro era un poeta…

Biagio Cepollaro,Trittico di novembre,2010

Biagio Cepollaro,Trittico di novembre,2010.Tecnica mista su tre tele, cm 100 x 210.

 
 
Biagio Cepollaro: a proposito della mostra  La materia delle parole

 

Avendo scritto poesie per trent’anni ho considerato le parole soprattutto come delle sonde per l’esplorazione del senso. Il suono, l’immagine che nella mente scorre, la disposizione grafica sulla pagina: il gioco della poesia si svolge nel continuo rimando tra immagine, suono e senso. Ma cosa accade quando è proprio la materia della parola a presentarsi in primo piano, nell’oblio del significato, nella sparizione del suono? La parola che s’incarna nella materia è diventata già una traccia di un pensiero: i suoi contorni non appartengono più all’invisibilità delle idee ma al sensibile delle materie. La parola diventa cosa tra cose, un pezzo di muro e di mondo, una superficie rugosa iscritta. Queste tracce concrete del pensiero sono come voci semisepolte nelle cose. Sono le parole guardate da fuori, senza la complicità del senso. Così ho costruito i miei fondi con le tempere all’uovo: fabbricarsi i colori è come inventare una propria grammatica. E poi, con questo bagaglio di memoria, ho provato ad incontrare le materie della città ho provato a piegarle a questo mio disegno: il cemento sulla tela, come l’intonaco minerale, come il catrame o il gesso. Il mordente per legno l’ho utilizzato come inchiostro. Sopra e dentro queste superfici graffiate ho fatto serpeggiare e restare i frammenti di versi che in quello stesso momento stavano venendo alla luce, nel dialogo col fondo e con la sua resistenza. 

 

 

Biagio Cepollaro, Lingua-3, 2010

novembre 7, 2010
Biagio Cepollaro, Lingua-3,2010

Biagio Cepollaro, Lingua-3,2010

Biagio Cepollaro, Lingua-3,2010
Dipinto su mdf, cm 40 x 150.
Tecnica mista.

Biagio Cepollaro, Lingua-2, 2010

giugno 22, 2010
Biagio Cepollaro, Lingua-2,2010

Biagio Cepollaro, Lingua-2,2010

Biagio Cepollaro, Lingua-2,2010
Dipinto su mdf, cm 40 x 150.
Tecnica mista.

Biagio Cepollaro, Lingua-1, 2010

giugno 16, 2010

Biagio Cepollaro, Lingua-1,2010

Biagio Cepollaro, Lingua-1,2010


Biagio Cepollaro, Lingua-1,2010
Dipinto su mdf, cm 40 x 150.
Tecnica mista.

Foto di Michele Zaffarano della mostra Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis, Basilica di S.Ambrogio

febbraio 3, 2010
Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010
Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

 

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Nella foto: Andrea Semerano e Matias Guerra

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

 

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Mostra di Biagio Cepollaro Da strato a strato- Antiquum Oratorium Passionis-Basilica S.Ambrogio- 2010

Nella foto, di spalle: Giancarlo Majorino e Cosimo Mero

Biagio Cepollaro e Giovanni Anceschi: presentazione di Da strato a strato a S.Ambrogio

Biagio Cepollaro e Giovanni Anceschi: presentazione di Da strato a strato a S.Ambrogio

Biagio Cepollaro. Inaugurazione della mostra Da strato a strato-Basilica di S.Ambrogio-2010

Biagio Cepollaro. Inaugurazione della mostra Da strato a strato-Basilica di S.Ambrogio-2010

Foto dell’allestimento della mostra Da strato a strato di Biagio Cepollaro-Basilica di S.Ambrogio, 2010

gennaio 31, 2010
Allestimento della mostra. Franco Tripodi e Fausto Pagliano

Allestimento della mostra. Franco Tripodi e Fausto Pagliano

 

Allestimento della mostra. Franco Tripodi, Fausto Pagliano e Cosimo Mero

Allestimento della mostra. Franco Tripodi, Fausto Pagliano e Cosimo Mero

Allestimento della mostra

Allestimento della mostra

Allestimento della mostra

Allestimento della mostra

Andrea Semerano, Michele Zaffarano e Matias Guerra

Andrea Semerano, Michele Zaffarano e Matias Guerra

Video Catalogo della mostra di Biagio Cepollaro all’Oratorio della Passione-Basilica di S.Ambrogio a Milano

gennaio 22, 2010

Video Catalogo della mostra Da strato a strato di Biagio Cepollaro
Antiquum Oratorium Passionis
Basilica di S.Ambrogio Milano
28-31 gennaio 2010
Immagini
di Biagio Cepollaro
Versi tratti da Da strato a strato,
La Camera verde, Roma, 2009
Introduzione di Giovanni Anceschi
Musica: Strato-3 di Giuseppe Cepollaro
Info: soundconcept@hotmail.it
Info: biagiocepollaro@tin.it
http://www.cepollaro.it
https://cepollaroarte.wordpress.com/
videoproduzione http://www.cepollaro.it

Inaugurazione e presentazione del libro Da strato a strato: 28 gennaio, giovedì, ore 18.30 all’Oratorio della Passione-Basilica di S.Ambrogio a Milano.
La mostra è visitabile fino al 31 gennaio dalle ore 15.00 alle 19.00.

Inaugurazione della mostra Da strato a strato. Comunicato stampa

gennaio 14, 2010
Locandina Mostra Da strato a strato a S.Ambrogio 28 gennaio 2010

Locandina Mostra Da strato a strato a S.Ambrogio 28 gennaio 2010

COMUNICATO STAMPA- INAUGURAZIONE A S.AMBROGIO

28 gennaio 2010 ore 18.30

Oratorium Antiquum Passionis -Basilica di S.Ambrogio, Milano

La mostra è aperta fino al 31 gennaio ed è visitabile ogni giorno dalle 15.00 alle 19.00

Biagio Cepollaro, Da strato a strato: dal libro alla mostra.

 Presentazione di Giovanni Anceschi

Da strato a strato è il titolo di un libro e di una mostra.

Raccoglie 21 immagini di quadri e 21 stanze di un poemetto. Testi e immagini nate contemporaneamente, parole che si sono coagulate sulla pagina e parole che hanno dialogato con i materiali della pittura, diventando segni tra segni.

Le parole della poesia sono leggibili, stampate in un libro: possono essere lette ad alta voce chiamando chi ascolta al significato, le parole che sono diventate segni possono in un certo senso essere viste per quelle che sono: tracce su legno o su tela di movimenti della mano e della sua intensità nell’insieme di altri gesti e di altre tracce.

Ho voluto scrivere sul cemento, sul gesso, sul pigmento, sul catrame. Non solo sulla carta. Le parole, diventate illeggibili ma non irriconoscibili, ai miei occhi hanno conquistato un senso che non avevano: si sono incarnate, sono diventate, con i colori e con le materie, elementi della composizione complessiva: le parole, insomma, sono nel quadro, sono il quadro. E’ stato come uscire dall’astrazione e dal mentale del linguaggio. E’ stato come esplorare la lingua delle cose, la lingua muta ma espressiva di quell’immenso mondo extra-verbale che una volta era la Natura e che oggi è la Città, dove non tanto la tecnica regna, ma il caso, spesso, violento e talvolta sorprendentemente bello. Ecco perché il catrame, il cemento e il gesso, e, insieme, l’acrilico, il pigmento e l’antica tecnica della tempera all’uovo. Per provare con mezzi elementari ad indicare la complessità che non si lascia dire.’

‘Sono piuttosto soddisfatto di essere un grafico (cioè un designer – fra l’altro – della scrittura), perché i miei attrezzi conoscitivi mi sembrano abbastanza calzanti rispetto al lavoro di Biagio Cepollaro. Avere un piede nel verbale  e uno nel figurale, e essere abituato a pensare che la scrittura ha un apparenza e una fenomenalità, va proprio bene per i quadri di Biagio.

Rispetto alla origine verbale, e poi scrittoria, però è come se Biagio quasi una volta per tutte, oltre che all’avviarsi di ognuna delle sue opere, facesse quanto dice Stefano Agosti a proposito di Klee e della pratica usata da tutti i pittori: il gesto, cioé, di strizzare gli occhi: “Socchiudendo gli occhi il pittore libera forme, masse, volume e colore dai loro vincoli con gli oggetti”, (e per Cepollaro gli oggetti sono “cose scritte”). Strizzando gli occhi il pittore nega, cioé, cancella, oblitera la semantica proprio per mettersi in grado di fare esplodere i valori estesici.’ (Giovanni Anceschi, La scrittura rinnegata)

‘It’s hard to imagine a time when only landscapes and portraiture were the order of the day. We are surrounded by so many kinds of art today, that considering any restraints is nearly impossible. Here we are in the 21st century, where using words, letters, marks and gestures is quite common. Writing has become such an integral part of many an artist’s oeuvre. One such artist is Biagio Cepollaro. In some of his work, there’s the enigma of seeing legible words without being able to understand them, which makes us wonder what he’s saying; what ideas are being proffered. In other works, it’s only the gesture of writing that he captures and he uses that as construction, with no intention of conveying a meaning. But whether readable or not his compositions are all about writing and marks. Instead of looking at a still life or landscape, here we are appreciating something totally human; a man’s thoughts and gestures.’ (Dean Aldrich , Words and Mark Making )

Biagio Cepollaro (Napoli, 1959) che ha prodotto in un trentennio di attività poetica libri come la Trilogia 1985-1997 (Scribeide, Luna persciente, Fabrica) e i più recenti Versi Nuovi (2004) e Lavoro da fare (2006), in questa fase della sua vita si è dedicato intensamente all’attività pittorica, portando in tale ambito tutta l’esperienza compositiva e la sensibilità per i segni della poesia.

Due libri, editi da La Camera verde di Roma, illustrano il suo lavoro artistico: Nel fuoco della scrittura (2008), titolo omonimo delle mostre a Roma (La Camera verde,2008), Napoli (Il filo di Partenope,2009), Piacenza (Laboratorio delle Arti,2009) e Milano (Archi Gallery,2009) e Da strato a strato (2009).

La rivista il Verri (n.41, 2009)gli ha dedicato la copertina.

Sono intervenuti criticamente sul suo lavoro pittorico: Giovanni Anceschi, Introduzione a Da strato a strato, La Camera verde, Roma, 2009), Ottavio Rossani, Corriere della sera.it ; Paola de Ciuceis, Il mattino di Napoli, 15 gennaio, 2009; Rosanna Guida, Italo Testa, Davide Racca.

 

Info: www.cepollaro.it

biagiocepollaro@tin.it

Inaugurazione della mostra Da strato a strato, Oratorium Antiquum Passionis, S.Ambrogio

gennaio 8, 2010

Catalogo Mostra S.Ambrogio, Milano, 2009

 

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Biagio Cepollaro

Inaugurazione della mostra

e presentazione del libro Da strato a strato

 28-31 gennaio 2010

Presentazione

di Giovanni Anceschi

28 gennaio 2010 ore 18.00

Aperto dalle 15.00 alle 19.00

Antiquum Oratorium Passionis

Basilica di S.Ambrogio, Milano

 

Info: biagiocepollaro@tin.it

 

Biagio Cepollaro,Tavola dipinta per Gadda-2, 2009

dicembre 26, 2009
Biagio Cepollaro,Tavola dipinta per Gadda-2, 2009

Biagio Cepollaro,Tavola dipinta per Gadda-2, 2009

Biagio Cepollaro,Tavola dipinta per Gadda-2, 2009
Dipinto su tavola, 70 x 100
Tecnica mista

Biagio Cepollaro,Tavola dipinta per Gadda-1, 2009

dicembre 22, 2009
Biagio Cepollaro,Tavola dipinta per Gadda-1, 2009

Biagio Cepollaro,Tavola dipinta per Gadda-1, 2009

Biagio Cepollaro,Tavola dipinta per Gadda-1, 2009
Dipinto su tavola, cm 70 x 100
Tecnica mista

Foto della mostra Nel fuoco della scrittura a Milano

dicembre 4, 2009

Locandina

Nel fuoco della scrittura, 1-4 Dicembre 2009. Archi Gallery

Sala superiore

 

Sala superiore 2

Sala superiore 2

 

Sala inferiore

Sala inferiore

 

Rosanna Guida, Biagio Cepollaro, Paolo Zublena, Filippo Monico

Rosanna Guida, Biagio Cepollaro, Paolo Zublena, Filippo Monico

Biagio Cepollaro, Quattro opere in mostra, Camera verde,14 novembre 2009

novembre 12, 2009
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Biagio Cepollaro, Tavola orizzontale, 2009

ottobre 28, 2009
Biagio Cepollaro,Tavola orizzontale,2009

Biagio Cepollaro,Tavola orizzontale,2009

Biagio Cepollaro, Tavola orizzontale, 2009
Dipinto su tavola, cm 150 x 100.
Tecnica mista.

Giovanni Anceschi sul lavoro pittorico di Biagio Cepollaro

ottobre 18, 2009

Anticipo qui l’Introduzione al libro Da strato a strato in corso di pubblicazione presso La Camera verde di Roma.
Si tratta di un libro che raccoglie 21 immagini di dipinti su tavola e 21 testi poetici. (B.C.)

Scrittura rinnegata
Sono piuttosto soddisfatto di essere un grafico (cioè un designer – fra l’altro – della scrittura), perché i miei attrezzi conoscitivi mi sembrano abbastanza calzanti rispetto al lavoro di Biagio Cepollaro. Avere un piede nel verbale e uno nel figurale, e essere abituato a pensare che la scrittura ha un apparenza e una fenomenalità, va proprio bene per i quadri di Biagio.
Rispetto alla origine verbale, e poi scrittoria, però è come se Biagio quasi una volta per tutte, oltre che all’avviarsi di ognuna delle sue opere, facesse quanto dice Stefano Agosti a proposito di Klee e della pratica usata da tutti i pittori: il gesto, cioé, di strizzare gli occhi: “Socchiudendo gli occhi il pittore libera forme, masse, volume e colore dai loro vincoli con gli oggetti”, (e per Cepollaro gli oggetti sono “cose scritte”). Strizzando gli occhi il pittore nega, cioé, cancella, oblitera la semantica proprio per mettersi in grado di fare esplodere i valori estesici.
Perché, alla fine, Cepollaro è uno scrittore rinnegato. Cepollaro è felicemente diventato a tutti gli effetti un pittore.
E per fissare il manifestarsi della sua constatazione di essere cambiato farò ricorso alla pratica dubitosa ma croccante dell’aneddoto: alla sua bella mostra, fatta al Laboratorio delle Arti di Piacenza, dopo il dialogo con Rosanna Guida e Italo Testa, io gli ho fatto una richiesta: gli ho chiesto di leggere ad alta voce, le sue opere pittoriche, usandole come partiture della performance di secondo grado… Poesia-pittura e ritorno. Ma Biagio ha proprio recalcitrato e si è impuntato, e questo non come un essere smarrito di fronte a una incapacità, ma al contrario come un essere equipaggiato di una definitiva certezza ontologica. Era cioè un’entità posta di fronte a una impossibilità.
La scrittura insomma è rimasta indietro, preliminare traccia procedurale. I quadri bisogna a questo punto guardarli e goderne rigorosamente senza leggerli, viene da dire. Bisogna godere delle materie, delle trasparenze, dei colori. Dei valori plastici e spaziali, gestuali e timbrici.
Scrivendo – come sto facendo io ora – si è però ineluttabilmente tirati giù nel gorgo del verbale come capita alla formica quando incappa nel grillotalpa e – a conferma, peraltro di quanto vedo e sento – non posso fare a meno di aggrapparmi a quella soglia del testo plastico e pittoriale che è il titolo. Come il bugiardino dei farmaci il titolo è un’istruzione per l’uso. “Grande quadro”, “Pala”.” Polittico”, “Predella”, avanzano l’istanza di iscrivere i lavori di Biagio addirittura nella Storia dell’arte, mentre “Iniziando dal rosso”, “Verso il rosso”,”Redimere il nero”, “Quello che c’è nel nero”, e “Al di là del bianco”, fanno evoluzioni intorno all’elemento certamente principale della pittura e cioè il colore. I suoi lavori si presentano talvolta come “Icone”; non però quelle della semiotica ma quelle delle ritualità mistiche della confessione ortodossa. Perché sono soprattutto “Tabulae” dell’anafora e praticamente mai sono figure della raffigurazione.
E infine i titoli ci dicono anche che cosa è rimasto della scrittura. Della linearità e della sequenzialità della scrittura è rimasto il tempo. C’è un titolo che dice: “Squadernare” (e non “Squadernato”), un altro che dice: “Intanto”, uno: “Nel prima il poi”, un altro: “Spirito in costruzione”, e poi esplicitamente: “Tempo che viene”.
E, infine, della poesia è rimasto qualcosa? Io direi che è rimasta la sostanza: i greci dicevano poiéin e Biagio parla sempre di fare un quadro.
Giovanni Anceschi, 2009

Biagio Cepollaro, Progetto per Predella (Parte Seconda) 2009

ottobre 14, 2009

Biagio Cepollaro, Progetto per Predella (Parte Seconda) 2009.

Dieci dipinti su tavola, diverso formato, tecnica mista.
Versi tratti da: Biagio Cepollaro, Nel fuoco della scrittura, La Camera verde, Roma,2008.

Voce recitante di Biagio Cepollaro da Lavoro da fare, 2006

Testo critico di Davide Racca da Palinsesti: dietro l’opera pittorica di Biagio Cepollaro

Videoproduzione: www.cepollaro.it
Info: biagiocepollaro@tin.it

Biagio Cepollaro, Polittico, 2009

settembre 8, 2009
Biagio Cepollaro, Polittico, 2009

Biagio Cepollaro, Polittico, 2009

Biagio Cepollaro, Polittico, 2009
Dipinto su cinque tavole, complessivi cm 240 x 150.
Tecnica mista.

 

Biagio Cepollaro, Pala-0, 2009

settembre 4, 2009
Biagio Cepollaro, Pala-0, 2009

Biagio Cepollaro, Pala-0, 2009

Biagio Cepollaro, Pala-0, 2009
Dipinto su tavola, cm 20 x 150.
Tecnica mista

 

Catalogo delle opere su tavola n.2, 2009

agosto 23, 2009

copSecondocatalogo

Catalogo delle opere su tavola, n.2, 2009

Biagio Cepollaro, Pala-1, 2009

agosto 14, 2009
Biagio Cepollaro, Pala-1, 2009

Biagio Cepollaro, Pala-1, 2009

Biagio Cepollaro, Pala-1, 2009
Dipinto su tavola, cm 50 x 150
Tecnica mista

Video: Progetto per Predella 2009 (Parte prima)

agosto 10, 2009

Biagio Cepollaro, Progetto per Predella (Parte prima), 2009

Quattro tavole dipinte, cm 40 x 80. Tecnica mista

Voce recitante: Biagio Cepollaro da Lavoro da fare (2006) www.cepollaro.it/LavFarTe.pdf

Testo critico: Italo Testa, da Il gioco delle cose, presentazione della mostra

Nel fuoco della scrittura,Laboratorio delle Arti di Piacenza

13 giugno- 30 luglio 2009

Biagio Cepollaro, Predella-B, 2009

agosto 9, 2009
Biagio Cepollaro, Predella-B, 2009

Biagio Cepollaro, Predella-B, 2009

Biagio Cepollaro, Predella-B, 2009
Dipinto su tavola, cm 100 x 20
Tecnica mista.

Biagio Cepollaro, Predella-A, 2009

agosto 6, 2009
Biagio Cepollaro, Predella-A, 2009

Biagio Cepollaro, Predella-A, 2009

Biagio Cepollaro, Predella-A, 2009
Dipinto su tavola, cm 100 x 20
Tecnica mista.